Recenti scoperte hanno rivelato che il pianeta Marte ospita notevoli quantità di ghiaccio d’acqua anche nella sua regione equatoriale.
Questi depositi, nascosti sotto la superficie e estesi per diversi chilometri, sono stati identificati grazie al radar Marsis a bordo della sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Il contributo italiano è significativo in questa scoperta, con lo strumento radar Marsis realizzato da Thales Alenia Space, una joint venture tra Thales e Leonardo, e sensori d’assetto sviluppati da Leonardo a Campi Bisenzio, vicino a Firenze.
Questa scoperta è stata possibile grazie a una rinnovata esplorazione della Formazione Medusae Fossae (MFF), un’area già osservata da Mars Express più di 15 anni fa.
La nuova analisi ha rivelato che i depositi ghiacciati sono più spessi di quanto inizialmente stimato, raggiungendo fino a 3,7 chilometri di profondità. Il ghiaccio, se sciolto, potrebbe ricoprire l’intero pianeta con uno strato d’acqua profondo tra 1,5 e 2,7 metri.
La composizione e la struttura dei segnali radar sono simili a quelli delle calotte polari marziane, note per essere ricche di ghiaccio.
Questa scoperta solleva domande intriganti sulla storia climatica di Marte e il suo potenziale per la futura esplorazione umana.
La presenza di acqua ghiacciata all’equatore potrebbe rivelarsi una risorsa preziosa per le future missioni umane, nonostante i depositi siano attualmente inaccessibili, essendo coperti da centinaia di metri di polvere.
Tuttavia, ogni nuova scoperta di ghiaccio su Marte aiuta a costruire un quadro più dettagliato del passato acquatico del pianeta e delle sue potenziali risorse idriche attuali.